Dopo il trionfo europeo del 1964, l’Inter di Helenio Herrera si presentò alla stagione successiva con l’obiettivo di difendere il titolo. La squadra nerazzurra, forte di un’organizzazione tattica impeccabile e di giocatori straordinari come Sandro Mazzola, Giacinto Facchetti e Luis Suárez, superò un percorso difficile fino alla finale. L’ultimo ostacolo per confermarsi campioni d’Europa era il Benfica, una squadra temibile guidata da Eusébio. La finale si disputò il 27 maggio 1965 a San Siro, offrendo all’Inter il vantaggio di giocare davanti ai propri tifosi.
La partita si giocò in condizioni meteorologiche avverse, con una pioggia incessante che rese il campo pesante e difficile da gestire. Nonostante ciò, l’Inter riuscì a trovare il vantaggio nel primo tempo grazie a un tiro preciso di Jair, che batté il portiere avversario con una conclusione angolata. Dopo il gol, i nerazzurri si chiusero in difesa, sfruttando la loro solidità tattica e l’esperienza per respingere ogni tentativo offensivo del Benfica. La squadra portoghese cercò più volte di pareggiare, ma la difesa interista, con Facchetti e Burgnich, bloccò ogni azione pericolosa.
Nei minuti finali, l’Inter resistette agli ultimi assalti del Benfica e, con una gestione perfetta della partita, riuscì a mantenere il risultato fino al fischio finale. Il trionfo per 1-0 confermò i nerazzurri come una delle squadre più dominanti del calcio europeo dell’epoca. Helenio Herrera fu acclamato come il genio del “catenaccio”, il sistema di gioco che aveva permesso all’Inter di diventare una delle squadre più difficili da battere. La vittoria a San Siro rese la celebrazione ancora più speciale, con i tifosi nerazzurri che festeggiarono il secondo titolo consecutivo con grande entusiasmo.
La conquista della Coppa dei Campioni del 1965 consolidò la reputazione dell’Inter come una delle squadre più forti di sempre, confermando il dominio italiano nel calcio europeo. Quel trionfo rimane ancora oggi uno dei punti più alti della storia del club e un riferimento per gli appassionati di calcio e per chi segue il mondo delle scommesse italiane, che trovano nelle grandi imprese sportive un modo per analizzare e prevedere gli esiti delle competizioni. La Grande Inter aveva scritto un’altra pagina indelebile nella storia del calcio, lasciando un’eredità che ancora oggi è celebrata dai tifosi nerazzurri.